I luoghi della Street Art a Roma - capitolo 4
Ostiense, pioniera dei murales
Situato a sud, subito fuori dalle mura Aureliane, e non troppo distante dal centro storico di Roma, Ostiense è stato il primo quartiere della Capitale dove la street art si è diffusa in maniera capillare, spesso legale e in formato “super size”, tanto da identificare la zona come il più famoso “street art district” d’Italia.
La ragione è da ricercare nel suo passato industriale e nel conseguente fascino urbano che il quartiere romano ancora oggi conserva. Sono tanti gli esempi che testimoniano questa eredità, a partire dai nomi delle strade fino ad arrivare alla presenza di edifici storici come l’ex gasometro che domina lo skyline, gli ex Mercati Generali e la vecchia Centrale elettrica Montemartini, ora sede di un bellissimo museo comunale.
Oltre alla visita alla stupenda basilica di San Paolo fuori le Mura e ai numerosissimi ristoranti che affollano Testaccio, uno dei rioni del quartiere, Ostiense è dunque la meta ideale per chi vuole ammirare alcune tra le firme più importanti del panorama della street art contemporanea – e qui di seguito andremo ad elencare le opere distribuite nell’area che più ci hanno impressionato.
Le opere di Via del Porto Fluviale
Iniziamo con uno dei murales più famosi, terminato nel 2015 da BLU dopo ben due anni di lavoro sulle pareti di un ex magazzino militare. Giocando con gli elementi architettonici dell’edificio, l’artista ha dato vita a 27 volti dai colori sgargianti (almeno in origine) in cui ogni personaggio racconta una storia diversa: di ingiustizia sociale, di sfruttamento delle risorse ambientali o di disuguaglianze causate dal capitalismo, senza tralasciare i riferimenti alla storia e alle architetture tipiche del quartiere Ostiense.
L’opera, realizzata senza alcuna autorizzazione ufficiale, è stata interamente finanziata dai 450 residenti del palazzo, che hanno occupato i locali nel lontano 2004 e che dimostrano come sia possibile offrire modelli alternativi alla rigenerazione urbana votata esclusivamente alla rendita immobiliare e ai locali della movida, come accade troppo spesso nelle aree “industrial” delle moderne metropoli.
Sempre nella stessa via segnaliamo “Fish ‘n Kids”, realizzato nel 2011 da Agostino Iacurci, autore di una bellissima opera nel quartiere di San Basilio, di cui vi avevamo parlato qui.
La scena dipinta rappresenta un uomo che nuota felicemente tra pesci colorati, in uno scenario idilliaco che contrasta volutamente con la pescheria sottostante, dove i pesci - ormai privi di vita - attendono di essere comprati, cucinati e serviti dai tanti ristoranti della zona.
Lungo la stessa strada è possibile ammirare un’altra opera che ci sta molto a cuore. Si tratta del più grande murales ecologico di Roma, d’Italia e addirittura d’Europa: ideato dallo street artist milanese Iena Cruz nel 2018, è stato dipinto con la pittura mangiasmog Airlite (a cui abbiamo dedicato questo articolo).
Arte urbana 100% ecosostenibile in uno dei punti più trafficati di Roma.
L'arte di Via Magazzini Generali
Proprio su questa strada ha avuto inizio il celebre festival di arte urbana Outdoor, uno tra i primi eventi di street art a Roma. Tra gli interventi della prima edizione ci sono due murales che dialogano dai due lati della strada: le icone del XX secolo dipinte da JB Rock guardano in faccia una serie di ritratti di abitanti immaginari del quartiere, firmati da Sten&Lex con la tecnica dello stencil (il duo è stato autore di un altro bellissimo intervento nel borgo della Garbatella, di cui abbiamo parlato qui).
Su questa via troviamo anche un murales pubblicitario, dipinto sulla sede di Cartoon Network e commissionato per i 25 anni dell’azienda. In questo caso l’estro creativo di Omino71 e Mr. Klevra ha rappresentato i personaggi più amati del canale televisivo per bambini.
I murales di Via delle Conce, Via del Commercio e Via Ostiense
Accanto alla porta d’ingresso di un locale notturno su via delle Conce, lo street artist francese MTO ha dipinto nel suo stile iperrealistico una bodyguard dall’aria poco accomodante. Intitolata “Silvio’s House”, l’opera risale al periodo in cui Berlusconi teneva alta l’immagine del paese con i suo bunga-bunga.
Alla fine della strada troviamo una grande opera astratta, una delle poche in questo stile, che è invece molto diffuso all’estero. L’autore è l’americano MOMO, che ha avvolto l’intero edificio dell’Italgas con colori e giochi di luce.
Chiudiamo il nostro tour a Ostiense nell’omonima via, dove si trova a nostro parere una delle più belle opere di street art firmata ancora una volta da BLU. L’installazione troneggia sulla facciata del centro sociale Alexis, così chiamato in onore di Alexis Grigoropoulos, lo studente ucciso dalla polizia greca nel 2008. Il protagonista, ritratto in basso a destra, è circondato da una catena di automobili tenute insieme da un enorme lucchetto, a denunciare il traffico intenso di cui la metropoli è schiava.
To be continued...
#StreetArtRoma
#ItalianGraffiti
