I ponti tibetani come leva per il turismo responsabile
Covid e sostenibilità
In tempi di pandemia uno dei trend relativi al settore turistico è quello del “revenge travel”, ovvero la rivincita dei viaggi dopo un anno e mezzo di sacrifici e limitazioni. Ma se è vero che nel 2021 il desiderio di una vacanza è cresciuto, è altrettanto vero che, come si può facilmente intuire, tornano in auge destinazioni minori a bassa pressione turistica. Anche per evitare assembramenti.
Si parla a questo proposito di turismo responsabile, che ha come obiettivo quello di promuovere la conoscenza e la valorizzazione delle culture e delle tradizioni locali, nel rispetto dell'ambiente e dei sistemi di vita dei territori e dei loro abitanti.
Turismo sostenibile in Italia
Risulta non solo auspicabile, ma indispensabile, trovare un equilibrio tra la condivisione della bellezza dei luoghi e la necessità di preservare quegli stessi luoghi per le generazioni future, dal momento che la diffusione del turismo di massa ha ingenerato problematiche ben note come traffico, code, overbooking, servizi inadeguati e danni, volontari e non, a patrimoni storici e ambientali.
In Italia sono tanti i territori che stanno puntando a valorizzare una fruizione dei luoghi più attenta e consapevole, a volte investendo su infrastrutture e attività che richiamano proprio il genere di persone che sono già inclini al rispetto dell’ambiente e a stili di vita sostenibili.
È il caso dei ponti tibetani, vere e proprie opere di ingegneria che creano percorsi mozzafiato a contatto con la natura, per gli amanti dell’adrenalina e delle attività all’aria aperta. E che non ci sentiamo di consigliare a chi soffre di vertigini. In Italia ce ne sono diversi, e in particolare la Basilicata è una regione che ultimamente sta cavalcando questo trend, costruendone di nuovi e sempre più lunghi.
Ponti Tibetani in Italia
Ecco una breve selezione di ponti tibetani che si possono trovare in Italia e che offrono la possibilità di godere di panorami mozzafiato, cogliendo l’occasione per fare anche un giro nei loro dintorni alla scoperta del patrimonio naturale, culturale ed eno-gastronomico di cui la nostra penisola è ricchissima.
1. Ponte Tibetano della Valsorda (VR)
Realizzato grazie ai finanziamenti della Comunità Europea insieme a una serie di interventi sui sentieri e sul recupero dell’architettura minore, il ponte collega due comuni della Valsorda, territorio economicamente depresso per l’abbandono delle attività tradizionali. L’obiettivo dichiarato fin dalla sua costruzione è stato proprio quello di favorire la frequentazione della zona agli appassionati di escursioni in montagna, anche provenienti dal nord Europa, che infatti affollano gli agriturismi nelle vicinanze.
2. Ponte di Cesana Claviere (TO)
Fino all’inaugurazione del nuovo ponte di Castelsaraceno, in Basilicata, è stato per anni il ponte tibetano più lungo del mondo. Posizionato sulle Gorge di San Gervasio, in Piemonte, con i suoi 544 metri a un’altezza di 30 metri da terra, nonostante la perdita del record risulta comunque lunghissimo da percorrere, con ben un’ora e mezza di attraversata all’interno di un panorama selvaggio, tra pareti di roccia e natura incontaminata.
3. Ponte nel cielo (SO) – Il più alto d’Europa
Con i suoi 140 metri di altezza per una lunghezza di 234 metri, il Ponte nel Cielo è il ponte tibetano più alto d’Europa. Collega la località Campo Tartano, fra le Orobie in Valtellina, ai pascoli ad alta quota di Frasnino. L’idea alla base della realizzazione era proprio quella di agevolare il lavoro degli alpeggiatori, ma alla fine il ponte è diventato una meravigliosa attrazione per gli amanti delle emozioni forti e di selfie memorabili.
4. Ponte di Castelsaraceno (PZ) – Il più lungo del mondo
Collocato esattamente a metà tra gli spettacolari “sassi” di Matera e il mare di Maratea, nel selvaggio e incontaminato entroterra della Basilicata, questa attrazione turistica è da percorrere a passo lento, per vivere a fondo le emozioni collegate alla traversata (e anche per non rischiare di cadere). 586 metri a 80 metri da terra che vi faranno riconsiderare cosa si intende per “effetto wow”.
5. Ponte della Luna (PZ)
Sempre in Basilicata, che ne conta ben quattro in totale, questo ponte tibetano deve il suo nome a un ingegnere della Nasa italiano, responsabile della missione Apollo 11. Il ponte, dopo un percorso di 300 metri a 102 metri di altezza, conduce infatti a uno spettacolare sky-walk in vetro trasparente che domina il borgo di Sasso di Castalda, paese d’origine di Rocco Anthony Petrone, l’ingegnere che permise al primo uomo di arrivare sulla luna.
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