Le 5 metropoli che spiccano per benessere sociale, ambientale ed economico
Attualmente più della metà della popolazione mondiale vive in città, e si stima che entro il 2050 questo numero aumenterà ulteriormente, arrivando a oltre due terzi. Si tratta di un dato significativo, che assume un peso ancora più rilevante se incrociato con il report delle Nazioni Unite, che ci mostra come le aree urbane coprano in realtà solo il 2% della superficie terrestre, consumando però il 78% dell'energia e producendo il 60% delle emissioni globali.
Il mondo sta diventando sempre più urbanizzato, e costruire e mantenere metropoli sostenibili sarà la sfida da vincere nei prossimi decenni. E quando si parla di città sostenibili, non si può prescindere dai Sustainable Development Goals definiti dall’ONU nel 2015, che introducono un’idea di sviluppo basata sul bilanciamento tra sostenibilità sociale, economica e ambientale.
Quali sono le città più green nel 2022?
È proprio su questi tre pilastri che la società olandese Arcadis basa la sua ricerca Sustainable Cities Index, nella quale periodicamente esamina 100 città nel mondo in base a una serie di parametri che rientrano all’interno del famoso schema delle 3P: “People”, “Planet” e “Profit”.
Nell’ultimo rapporto pubblicato da Arcadis del 2022, Oslo risulta essere la città più sostenibile in assoluto. La capitale norvegese viene elogiata per le limitate emissioni del suo sistema di trasporto pubblico, l'abbondanza di spazi alberati, il basso consumo energetico e l'aria pulita. Dopo Oslo c'è Stoccolma, che si classifica bene non solo per le sue credenziali ecologiche ma anche per la sostenibilità sociale, confermata da una bassa disuguaglianza di reddito, un sano equilibrio tra lavoro e vita privata e un buon sistema sanitario. La terza è Tokyo, l'unica città asiatica tra le prime venti in classifica, presente in lista grazie ai suoi bassi livelli di criminalità e a un’eccezionale rete di trasporti.
Per quanto riguarda l’Italia, i risultati sono abbastanza sconfortanti. Le due uniche città menzionate all’interno del report sono Milano e Roma, con posizioni non proprio esaltanti: si classificano rispettivamente al 51° e al 68° posto.
E adesso andiamo a vedere nel dettaglio le metropoli più virtuose, la top 5 delle città più sostenibili al mondo.
OSLO
La capitale norvegese punta ad avere solo veicoli elettrici nell'intera città entro il 2025, un obiettivo impressionante considerando la sua popolazione di circa 670.000 cittadini.
La maggior parte delle flotte per il trasporto pubblico di Oslo è composta da veicoli elettrici o a idrogeno, e questi ultimi stanno diventando sempre più diffusi anche tra i privati: oggi in Norvegia ci sono più di 12 stazioni di rifornimento di idrogeno aperte, e molte altre sono in fase di progettazione.
Parallelamente, la città sta lavorando per diventare carbon neutral entro il 2030, e a supporto di questo obiettivo sono stati avviati numerosi progetti smart, inclusi alcuni cantieri a emissioni zero e l’adeguamento degli edifici esistenti per sviluppare sistemi circolari di gestione dei rifiuti e di recupero di energia.
STOCCOLMA
Da anni Stoccolma rappresenta un modello a livello globale per il suo approccio verso l'ambiente e il clima: non a caso nel 2010 è stata la prima città dell'Unione Europea a ricevere il riconoscimento di "Capitale verde europea".
Il 68% degli abitanti di Stoccolma va al lavoro a piedi o in bicicletta, la città ha praticamente zero industria pesante, con la maggior parte della popolazione impiegata nel settore dei servizi.
Oltre il 60% dell'elettricità della capitale svedese proviene da fonti rinnovabili e per ridurre il consumo di energia il governo cittadino ha implementato una serie di accorgimenti per migliorare l’efficienza dei settori produttivi più energivori, a partire dall’edilizia.
La città ha moltissimi spazi verdi protetti, tra cui parchi, riserve naturali e giardini pubblici: si stima che oltre l'80% della popolazione della città viva a non più di 5 minuti a piedi da un’area verde.
TOKYO
Tokyo è l'area metropolitana più popolata del mondo e nonostante questo, il suo impatto ambientale è relativamente contenuto: la stragrande maggioranza degli abitanti usa i mezzi pubblici per spostarsi, e la città vanta uno dei sistemi di trasporto a più basse emissioni del mondo.
La trasformazione green della città è però tutt’ora in atto: il governo metropolitano ha fissato numerosi obiettivi per affrontare la crescente crisi climatica, puntando ad una Tokyo Zero Emission entro il 2050. Tra questi spicca l’iniziativa “Carbon Half", pensata per ridurre entro il 2030 le emissioni di gas serra del 50% rispetto ai livelli del 2000, e per aumentare l'uso di elettricità generata da fonti rinnovabili a circa il 50%.
COPENAGHEN
Regolarmente in cima alle classifiche di qualsiasi lista di città green, la capitale della Danimarca sta indiscutibilmente aprendo la strada a come dovrebbe essere un futuro urbano più sostenibile.
I ciclisti regnano a Copenaghen, superando il numero di automobilisti in un rapporto di circa 5 a 1: solo il 29% delle famiglie in città possiede un'auto con un importante risultato in termini di emissioni.
Oltre i due terzi degli hotel della città sono eco-certificati e un quarto del cibo venduto in città, compreso quello dei fast food, è costituito da prodotti biologici.
Copenaghen ospita inoltre la più grande centrale termoelettrica del mondo: Copenhill, una struttura all'avanguardia in grado di convertire ogni anno centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti in energia pulita. L'impianto è anche coperto da una pista innevata artificialmente, dove gli abitanti possono dedicarsi allo sci o allo snowboard in tutte le stagioni.
BERLINO
Con oltre 2.500 tra giardini, parchi e aree boschive, più del 30% della capitale tedesca è coperto di spazi verdi. Per muoversi, i berlinesi tendono a privilegiare i mezzi pubblici e la bicicletta rispetto alle auto, e per coloro che non sanno rinunciare alla vettura di proprietà, la città ha installato più di 700 stazioni di ricarica per veicoli elettrici, con altri a seguire nel prossimo futuro.
Nel 2019 Berlino ha lanciato un ambizioso piano per sviluppare la mobilità sostenibile, con un focus sull’utilizzo dei treni leggeri, o tram di superficie: entro il 2035, l’iniziativa mira ad espandere la rete di trasporto sostenibile di superficie del 28%; entro il 2030, inoltre, tutti gli autobus pubblici saranno elettrici e dovranno circolare con una frequenza non superiore a 10 minuti tra un veicolo e l'altro.
Al di là delle singole posizioni nella classifica, un’interessante riflessione che emerge dal report di Arcadis è la necessità per le città di adottare un approccio olistico alla sostenibilità. Solo attraverso la ricerca di una prosperità che va oltre al profitto sarà possibile creare benefici per l’ambiente e opportunità per le persone e le imprese, in un’ottica che mette al centro il futuro delle prossime generazioni.
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