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Street art

Italian Graffiti - Tor Marancia

a cura di
GreenGraffiti

I luoghi della Street Art a Roma

Viaggio nel quartiere più colorato della Capitale

Se le pioniere della street art a Roma sono state le borgate di San Basilio, il Pigneto e Testaccio, anche Tor Marancia occupa un posto di tutto rispetto quando si parla di riqualificazione urbana, sociale e culturale.

Grazie al progetto Big City Life, finanziato dall’associazione 999Contemporary, dalla Fondazione Roma e dal Campidoglio, il rione della periferia sud di Roma è stato protagonista di un’azione di musealizzazione, che ha trasformato il quartiere in un distretto di arte pubblica contemporanea unico al mondo.

Tor Marancia murales
Tor Marancia

Urban Art a Tor Marancia: genesi di un successo internazionale

Partito a gennaio 2015 e conclusosi 2 mesi dopo, il progetto ha coinvolto le scuole, le associazioni di quartiere e le oltre 500 famiglie che abitano le case popolari della zona, con l’obiettivo di ridare nuova vita ai muri del comprensorio di via di Tor Marancia 63, grazie all’opera di 22 street artist internazionali, chiamati a realizzare altrettanti graffiti a muro.

Big City Life richiama ogni anno 20.000 visitatori, una cifra che fa invidia a gran parte dei musei italiani: il successo è stato tale che anche la BBC si è interessata del caso, realizzando un documentario che racconta le intenzioni e le difficoltà di questa incredibile avventura tra arte, educazione ma soprattutto partecipazione.

I murales di Tor Marancia

Solo alcune opere sono visibili dalla strada, per ammirarle tutte bisogna entrare nel comprensorio: qui di seguito vi presentiamo quelle che ci sono piaciute di più, ricordando come ancora una volta l’arte di strada sia in grado di restituire anche ai luoghi più degradati bellezza e orgoglio di appartenenza.

L’opera-pilota del progetto è stata quella dell’artista argentino di origini italiane Jaz, intitolata “Il Peso della Storia“, dove osserviamo un lottatore argentino che tiene sulle spalle un lottatore italiano. Il loro legame rappresenta metaforicamente quello dei due paesi, la cui storia è costellata da intrecci sociali, culturali e migratori.

Jaz murales roma
Jaz

La seconda opera che ci ha colpito è firmata dal francese Philippe Baudelocque ed è intitolata “Elisabetta“, il nome dell’inquilina del secondo piano della palazzina su cui è dipinta.

Una gigantesca mano, all’interno della quale sono inscritti decori geometrici che richiamano miriadi di stelle, si staglia su fondo nero e rappresenta una sorta di Costellazione dell’Umanità che abita il quartiere.

Philippe Baudelocque murales roma
Philippe Baudelocque

Anche “Cascata di Parole” del tedesco Satone è un’opera scaturita dalla vibrante umanità che abita gli edifici. Nello specifico l’artista è stato ispirato da una discussione nata tra due inquilini a due piani di distanza. Dal tripudio variopinto di forme e colori immaginiamo sia stata abbastanza animata…

satone murales roma
Satone

L’opera di Julien Malland aka Seth, racconta invece la storia che si cela dietro i mattoni del palazzo a lui assegnato, sfondandone metaforicamente le pareti. Lo fa dipingendo un bambino nell’atto di arrampicarsi su una scala: è Luca, che un tempo aveva abitato proprio lì, prima di perdere la vita per un incidente. Il gesto di affacciarsi oltre al muro sembra restituirgli lo sguardo su un futuro che gli è stato negato.

seth murales roma street art
Seth

Chiudiamo il nostro tour con un artista italiano che amiamo molto, Moneyless, che con il suo “Vento” dona leggerezza e movimento alla rigida struttura del parallelepipedo che ospita il suo graffito, attraverso dei segmenti di circonferenze blu, gialli e neri che si intrecciano su fondo bianco. Un’opera senza apparente significato storico o politico, dotata però di un’innegabile poesia visiva.

moneyless street art roma
Moneyless

To be continued...

#StreetArtRoma

#ItalianGraffiti

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