I migliori magazine dedicati ai graffiti
Il fenomeno degli street art magazine
Fin dalla nascita della street art a New York negli anni 60, di cui il writing e le tag sono state il fulcro primario, la scena dell’arte urbana è sempre stata documentata da quelli che definiremmo “media di settore”, ovvero i graffiti magazine.
Dalle storiche fanzine indipendenti, ciclostilate in proprio in poche copie, a vere e proprie redazioni che si occupano del fenomeno in modo trasversale, con tanto di aggiornatissime pagine Instagram ed e-commerce che vendono gli attrezzi del mestiere, il panorama internazionale che riguarda la documentazione del fenomeno della street art è alquanto variegato.
I graffiti magazine continuano a essere ancora oggi il medium alternativo per eccellenza, testimoniando e diffondendo sia opere firmate da nomi riconosciuti a livello internazionale, sia contenuti marginalizzati, ignorati o censurati dalle piattaforme tradizionali.
Abbiamo deciso di fare una breve carrellata su alcune delle voci più autorevoli che negli anni hanno dato spazio a reportage fotografici, interviste agli artisti e contribuito a tenere viva e diffondere la cultura del graffitismo e della street art in Italia e nel mondo.
Backspin graffiti magazine
Precedentemente conosciuta come Backspin Hip Hop Magazine, è la rivista più antica del suo genere ancora attiva in Germania. Fondata ad Amburgo nel ’94 per trattare i temi della breakdance, del djing, del rap e dei graffiti, la rivista conta oggi un portale con tanto di podcast, TV e radio.
Dal focus iniziale sulla scena indipendente e underground, la rivista si è spostata nel tempo ad argomenti più commerciali e non è esente da una certa influenza pubblicitaria, ma rimane comunque un punto di riferimento per il movimento.
Flashbacks magazine
Fondato nel ’91 da Poem One, una delle leggende del movimento artistico dei graffiti negli anni ’80, immortalato anche sulla copertina di Subway Art, "la Bibbia" che documenta la prima generazione di artistiche operavano nelle metropolitane di New York.
Il magazine è stato uno dei primi a mettere in evidenza la subcultura dei graffiti, ed è oggi accreditato per aver influenzato generazioni di artisti e stili di graffiti in tutto il mondo, nonostante la pubblicazione sia proceduta a singhiozzo, con lunghi silenzi durati anche anni.
Up Graffiti magazine
UP è una rivista con sede a New York incentrata su street art, graffiti e urban culture. Ogni numero si concentra su un singolo argomento, esplorando un'ampia gamma di artisti, interviste e idee sul tema.
La missione della rivista è fornire alla comunità artistica una scrittura ricca di sfumature, provocatoria e critica che affronti argomenti e domande contemporanee.
Graffiti art magazine
Si autodefiniscono leader indiscussi della stampa dedicata all'Arte Urbana Contemporanea. La rivista, edita in Francia, è distribuita in 15 paesi ed è riconosciuta da artisti e gallerie, come un ponte tra gli street artist, gli amanti dell'arte contemporanea, e i collezionisti.
La filosofia del magazine è di sostenere la creazione e promuovere la diffusione della street art a quante più persone possibile, dando alla pubblicazione un taglio che alcuni definirebbero decisamente commerciale, ma che risulta comunque autorevole.
Bujozine
Il legame tra la città di Torino e i graffiti è sempre stato molto forte, tanto che nel ‘99 il progetto Murarte rese Torino la prima città d’Italia a mettere a disposizione degli spazi legali per queste pratiche, arrivando a organizzare per diversi anni lo Street Attitude, un festival interamente dedicato alla cultura di strada, incluso il mondo del writing.
In questo scenario Bujozine da più di 10 anni ha raccolto e raccontato centinaia di opere di graffiti del territorio torinese, riflettendo sulle implicazioni tra questa pratica, il tessuto sociale della città e la recente ombra della gentrificazione.
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