3 esempi di Marketing Unconventional al Fuorisalone di Milano
La Design Week di Milano
Esistono poche certezze nella vita. Tra queste il fatto che durante la settimana del Salone del Mobile certamente pioverà. Non importa se quest’anno la manifestazione sia stata posticipata da aprile a settembre. La pioggia alla Milan Design Week non dipende dai fenomeni metereologici, è piuttosto un fattore esistenziale…
Con la città piena di visitatori, la pioggia diventa infatti un elemento cruciale per creare ancora più traffico, per rendere ancora più difficile la ricerca di un taxi e per mettere alla prova influencer e presenzialisti alla ricerca dell’outfit perfetto.
Non si chiama sfiga, è la vita che ci vuole rendere più zen e scatenare la nostra creatività alla ricerca del lato positivo delle cose. Una sfida non semplice, un po’ come quella che ogni anno i brand si trovano ad affrontare per rendere memorabile la loro presenza alla manifestazione.
Le installazioni del Fuorisalone
Digitando su Google “Design Week Milano” il contenuto che va per la maggiore è quello relativo alle famigerate installazioni, che diventano occasione per i brand di promuoversi attraverso azioni di marketing unconventional.
Le installazioni spesso non sono collegate ad alcun prodotto specifico, ma risultano funzionali a manifestare il posizionamento del brand e attraverso la loro instagrammabilità diventano virali sui social, richiamando attenzione e portando le persone ad approfondire la conoscenza del marchio.
Aspettando di sapere cosa è in serbo per la prossima edizione e senza la pretesa di essere esaustivi, vi presentiamo 3 installazioni che a nostro parere rappresentano ottimi esempi per trasmettere in modo unconventional i valori dei brand che le hanno realizzate.
Alex Chinneck per Iqos
L’attenzione della nota marca di sigarette elettroniche per il design e per l’arte ha trovato espressione nell’opera firmata dal designer inglese Alex Chinneck, proposta al pubblico del Fuorisalone all’interno del format Tortona Rocks, all’Opificio 31.
L’imponente e fotografatissima installazione ha utilizzato un intero edificio come una tela, attraverso la quale costruire l’illusione di una facciata che si apre verso l’esterno attraverso una gigantesca chiusura lampo, svelando una luce blu all’interno. Allo stesso modo, anche dentro l’edificio il pavimento e le pareti sono state “aperte” attraverso zip, tanto scenografiche quanto surreali.
Il progetto ha trasformato forme architettoniche familiari e rassicuranti in scenari inattesi, un po’ come la promessa del brand di rendere il consumo del tabacco qualcosa di completamente diverso rispetto a quello a cui i fumatori sono abituati.
Georg Lendorff per Freitag
ll marchio svizzero di culto, che fabbrica borse riclclando teloni di tir, ha fatto il suo esordio al Fuorisalone nel 2019. Non poteva dunque mancare di stupire, attraverso il taglio ironico e la propensione a far riflettere le persone.
Grazie all’allestimento firmato dall’artista Georg Lendorff, l’idea è stata quella di far vivere al visitatore un’esperienza immersiva, che puntasse l’attenzione sul “cattivo design” e sui danni che provoca produrlo e comprarlo. Una sorta di confessionale fatto di luci e proiezioni su migliaia di fili appesi al soffitto, che, rendendo sfocata la percezione spaziale e temporale, aiutava le persone a portare consapevolezza sui propri “peccati” in fatto di acquisti.
Di fianco alla riflessione, il taglio ironico tipico del brand era evidente, a partire dal titolo dell’allestimento Unfluencer – De-sinning the Designer fino all’uscita, dove ci si poteva far marchiare il simbolo dell’espiazione compiuta.
L’idea di fermarsi per portare un esame di coscienza collettivo nella settimana più di fermento per il settore (e quindi apparentemente meno appropriata per farlo) ci è sembrata una mossa degna di un marchio che rispecchia la nostra idea di unconventional marketing. E che ha iniziato a fare economia circolare quando la locuzione nemmeno esisteva.
Niklas Jacob per IDEA
Non abbiamo inserito in questo mini-elenco Ikea, che da anni ci ha abituato ad alcune delle azioni di unconventional marketing più spettacolari e creative, perché sarebbe stato scontato.
In compenso citiamo un allestimento che ironizza su alcuni dei capisaldi dello storico marchio svedese, come i nomi impronunciabili e l’assemblaggio fai da te, in un modo forse non originalissimo ma comunque divertente.
Idea-The Design Supermarket è una reinterpretazione di alcuni pezzi iconici della catena di arredamento low cost svedese. L’idea è partita da Niklas Jacob, che ha firmato pezzi per brand come Guzzini, Momo e Maserati, e ha coinvolto 18 designer, chiamati a disegnare prodotti dalla funzionalità tra il surreale e il grottesco.
Si va da grandi classici come l’armadio per nasconderci l’amante, a pezzi dallo humor più sottile, come la libreria per un solo libro. Passando per picchi di genialità come il tavolo da pranzo senza piano, per chi è a dieta, a tocchi di blasfemia come l’inginocchiatoio per pregare e sperimentare nuove posizioni del Kamasutra. Il nostro preferito forse è il piedistallo per narcisisti dove dar libero sfogo alla voglia di selfie.
Nonostante il progetto non sia collegato a un brand specifico, ci è piaciuto il piglio dissacrante con il quale i giovani designer si sono accostati all’omaggio, che non essendo autorizzato ha tutti i requisiti per essere considerato una forma di guerrilla marketing dell’assurdo.
#FuoriSalone
#UnconventionalIdeas