La riqualificazione urbana a Milano passa dalle piazze
Cos’è l’urbanistica tattica
Il termine deriva dall’inglese tactic urbanism, ed è diventato popolare una decina di anni fa, per riferirsi a tecniche non convenzionali di riqualificazione urbana che intervengono sull’arredo degli spazi pubblici con lo scopo di migliorarli e renderli più vivibili e confortevoli.
Fino a qualche anno fa infatti la pianificazione territoriale era esclusivamente in mano all’architetto-urbanista, che con la sua idea di progetto calava dall’alto un intervento per modificare una porzione di città, uno spazio pubblico o una strada, senza consultare gli abitanti del luogo.
Con l’introduzione dell’urbanismo tattico al contrario, anche i cittadini vengono coinvolti nell’operazione di modifica dello spazio pubblico, per riappropriarsi delle aree oggetto dell’intervento, attraverso progetti di carattere sperimentale e di grande valore comunicativo.
![urbanismo tattico](https://assets-global.website-files.com/5e79dc23bf784a42ee72356c/60800d401d2465342664aab2_GreenGraffiti_UrbanismoTattico_internazionale.jpg)
I vantaggi dell’urbanismo tattico
Coinvolgere le persone nella trasformazione di aree poco fruibili a causa del traffico o del degrado, attraverso un processo di progettazione partecipata, ha dimostrato come tali interventi siano in grado di innescare un processo virtuoso, con un utilizzo efficiente delle risorse economiche cittadine e una ri-attivazione delle potenzialità insite nell’interazione sociale.
Due sono quindi le caratteristiche principali di questa pratica: il coinvolgimento delle persone, sia in qualità di singoli cittadini che di associazioni e amministrazioni locali, e il basso costo degli interventi, che nonostante il loro carattere di temporaneità e reversibilità, sono però in grado di creare e sviluppare un cambiamento di lungo periodo.
Inoltre la natura “leggera” di queste azioni, sia a livello economico che in termini di reversibilità, fa sì che vengano continuamente sottoposte a un processo di verifica e valutazione, stabilendone il reale impatto sociale e viabilistico, e portando di conseguenza a decidere cosa rendere effettivamente permanente e cosa no.
![NoLo piazza urbanismo tattico](https://assets-global.website-files.com/5e79dc23bf784a42ee72356c/60800d1e6d69b2fa404fc5ba_GreenGraffiti_UrbanismoTattico_nolo2.jpg)
Le esperienze di urbanismo tattico a Milano
Sulla scia degli esempi internazionali, anche il comune di Milano ha da qualche anno intrapreso un percorso per dar vita a interventi sperimentali di riqualificazione urbana grazie al progetto “Piazze Aperte”, realizzato in collaborazione con Bloomberg Associates e con il supporto della National Association of City Transportation Officials (NACTO) e della Global Designing Cities Initiative.
Nell’immaginario collettivo dei milanesi sono diventate “le piazze a pois”, ma in realtà c’è molto di più. Perché dietro alla sferzata di allegria data dall’uso della vernice colorata e da nuovi elementi di arredo urbano, i vari progetti di rigenerazione hanno restituito agli abitanti la possibilità di vivere il proprio quartiere.
L’esempio di Milano è quindi perfetto per mettere in luce quanto questa pratica sia effettivamente funzionale per riqualificare aree e quartieri considerati tradizionalmente problematici: facendo rivivere spazi pubblici altamente trafficati, sottraendo spazio al dominio delle auto, creando nuovi luoghi di incontro e aumentando la sicurezza per pedoni e ciclisti.
No.Lo.
Tra i vari esempi di riqualificazione urbana, uno di quelli che ha avuto maggiore successo è stato sicuramente l’intervento realizzato nel quartiere di No.Lo., tra via Spoleto, via Venni e via Martiri Oscuri.
Il progetto è stato pensato per soddisfare la richiesta di numerosi genitori di mettere in sicurezza la piazzetta, ubicata proprio difronte all’entrata di una scuola primaria.
La piazza è stata ridipinta nei colori del giallo e del blu, secondo un disegno che visto dall’alto rappresenta una grande balena, simbolo del quartiere. È stato inoltre attuato un ripensamento integrale della viabilità, con l’obiettivo di rallentare e diluire il traffico di attraversamento, tramite sensi unici, piste ciclabili e passaggi pedonali, che hanno creato nuovi spazi di socializzazione per le famiglie che abitano nel quartiere.
![NoLo urbanismo tattico](https://assets-global.website-files.com/5e79dc23bf784a42ee72356c/60800d61ce28d204bbccd4fc_GreenGraffiti_UrbanismoTattico_Nolo.jpg)
Piazza Angilberto II
Collocata al centro di un quartiere periferico e popolare come Corvetto, con diversi problemi di criminalità e integrazione sociale, piazza Angilberto II si presentava prima dell’intervento come un’assolata distesa di cemento, presa d’assalto da parcheggi selvaggi e in balia del traffico e dello smog. La riqualificazione è stata dunque mirata a far riprendere vita a questo spazio, dandogli una nuova identità.
Grazie alla pedonalizzazione tra via Bessarione e via Comacchio, all’applicazione a pavimento di enormi “pois” gialli e ad elementi di arredo tra cui spiccano 80 fioriere con essenze che variano da melograni e aceri ad arbusti di più piccole dimensioni, la nuova piazza presenta al suo interno differenti aree gioco e di sosta, protette dall’inquinamento delle auto e dal rumore.
Una stazione di bike sharing e alcune rastrelliere per le biciclette private vanno invece nella direzione di incoraggiare l’utilizzo di mobilità alternativa e sostenibile, come testimonia anche la creazione della pista ciclabile su via Comacchio, che collega Angilberto II a piazza Ferrara.
![corvetto urbanismo tattico](https://assets-global.website-files.com/5e79dc23bf784a42ee72356c/60801d6063c42951345ef1db_GreenGraffiti_UrbanismoTattico_corvetto1.jpg)
Porta Genova
Il piazzale di Porta Genova è sempre stato un’ampia area di passaggio per chi era diretto alla stazione o alla fermata della metropolitana, senza una divisione precisa tra aree pedonali e corsie riservate al traffico veicolare, con auto spesso in sosta o parcheggiate abusivamente lungo la carreggiata del tram 9, che proprio lì davanti ha il capolinea.
I lavori di restyling hanno pedonalizzato il tratto tra via Ventimiglia e via Barbavara, per un totale di oltre 4.000 metri quadri: il percorso dall’uscita della fermata della M2 è stato colorato con strisce bianche e blu, lungo le quali sono state posate panchine, piante, vasi e rastrelliere.
L’intervento ha lasciata inalterata la circolazione tra via Vigevano, corso Colombo e via Valenza, mentre ai veicoli è stato vietato di attraversare la parte interna della piazza. Una stazione di BikeMI e un chiosco di giornali hanno contribuito a trasformare il piazzale in un’area pedonale particolarmente animata, soprattutto durante la Milan Design Week, di cui il distretto di Porta Genova rappresenta storicamente uno dei cuori pulsanti.
![Porta Genova urbanismo tattico](https://assets-global.website-files.com/5e79dc23bf784a42ee72356c/60801d8565de76dc4ad480ac_GreenGraffiti_UrbanismoTattico_portagenova1.jpg)
Dergano
Dopo una sperimentazione durata ben dodici mesi e un confronto positivo con gli abitanti del quartiere, il progetto definitivo per ridisegnare la piazza è partito nel novembre del 2020. Gli interventi iniziali sono stati infatti integrati con opere strutturali permanenti, espandendo la riqualificazione anche alle vie limitrofe.
Durante la fase di test è stata realizzata un’indagine qualitativa che ha dimostrato un incremento del 50% del flusso di pedoni lungo l’adiacente via Tartini. È emerso inoltre che il 72% degli intervistati frequenta di più la piazza, passandoci almeno un’ora al giorno e ben l’84% è stato favorevole a rendere permanenti gli interventi.
Nel nuovo progetto le panchine sono rimaste, insieme ai tavoli da ping pong e ai tavoli da picnic, mentre il ridisegno dell’area pedonale ha ulteriormente allargato le aiuole e destinato spazio a dehor per la ristorazione. Oltre a diverse nuove alberature in vaso per rispondere all’esigenza di incrementare il verde e le aree gioco.
![Dergano urbanismo tattico](https://assets-global.website-files.com/5e79dc23bf784a42ee72356c/60801e112c2b9280f2ad7046_GreenGraffiti_UrbanismoTattico_dergano1.jpg)
Piazza Tito Minniti
L’ultimo intervento analizzato ci sta particolarmente a cuore perché ha visto la nostra partecipazione, in collaborazione con un’artista di calibro internazionale come Camilla Falsini, chiamata a ridisegnare una delle piazze simbolo del quartiere Isola.
La nuova piazza, punto centrale del quartiere (assieme alla vicina Piazza Archinto, oggetto di una recente riqualificazione strutturale) e sede dello storico mercato rionale, presenta sulla pavimentazione un’esplosione di colori e immagini geometriche, che compongono la parola “Isola”.
Le sue lettere racchiudono riferimenti alla storia e ad alcuni tratti peculiari dell’area, come la I che richiama un grattacielo, a simboleggiare l’anima avveniristica adottata di recente dalla zona, e la A a forma di casa, per sottolineare il forte carattere residenziale del quartiere.
![Isola Jungle urbanismo tattico](https://assets-global.website-files.com/5e79dc23bf784a42ee72356c/605cb0659a97b3353e179a38_GreenGraffiti_Minniti_PiazzeAperte_01.jpg)
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