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La compensazione idrica di Wami

Che viviamo in un pianeta ogni giorno più caldo è ormai un dato di fatto. L’innalzamento delle temperature e la scarsità di precipitazioni sono fenomeni che hanno iniziato a farsi sentire anche in quelle regioni del mondo che fino a poco tempo fa beneficiavano di un clima mite, generando eventi sempre più estremi e complessi da gestire. Questo repentino processo di trasformazione ha portato nell’arco di pochi decenni a riconsiderare il ruolo dell’acqua, data per scontata fino alla fine del secolo scorso e diventata brevemente un elemento da proteggere, custode del delicato equilibrio che sorregge gli ecosistemi terrestri.

Stando al Rapporto Mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche del 2020, l’umanità intera sta correndo incontro ad una crisi che vedrà, entro il 2030, una carenza del 40% della disponibilità idrica globale. E i dati attuali non sono più rassicuranti: si stima che già oggi 3,6 miliardi di persone vivano in condizioni di scarsità d’acqua per almeno un mese all’anno, mentre la domanda ed il consumo di questo bene inestimabile è cresciuta di 6 volte negli ultimi 100 anni, a causa dell’aumento della popolazione e del cambiamento dei modelli di produzione.
Questo trend è legato infatti anche al comportamento di alcuni settori “acquivori” che incidono particolarmente sulle disponibilità idriche, come l’agricoltura, che in Europa da sola sfrutta il 40% delle risorse a disposizione, la produzione di energia, che necessita di acqua per il raffreddamento delle centrali nucleari e di quelle a combustione fossile, l’industria manifatturiera e quella mineraria. Ma anche i report sul consumo domestico non dovrebbero lasciare indifferenti, con una media europea che si attesta sui 165 litri di acqua pro capite al giorno, ed un dato che sale ulteriormente se si osservano i consumi italiani, che si posizionano al primo posto con ben 245 litri a persona utilizzati quotidianamente.

Questo scenario fa da sfondo ad una serie di iniziative volte a preservare il patrimonio idrico globale, con la nascita di progetti di respiro internazionale come l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite o il Piano per la Salvaguardia delle Risorse Idriche Europee redatto dall’UE, e di attività locali portate avanti da Istituzioni ed enti privati: investimenti per il miglioramento della rete urbana, campagne di sensibilizzazione per stimolare la buona pratica del risparmio idrico in casa e in ufficio, fino all’attuazione di programmi di compensazione idrica come quello ideato dall’azienda milanese Wami (Water with a mission) e attivato in partnership da GreenGraffiti.
Wami è un brand di acqua e bevande che ha costruito il suo modello di business su un principio semplice eppure innovativo: per ogni prodotto venduto vengono destinati 100 litri di acqua potabile a comunità prive di questa risorsa, grazie a investimenti definiti in collaborazione con associazioni e ONG specializzate nel sostegno a territori afflitti da emergenze sociali e climatiche. Questo approccio ha portato in pochi anni alla costruzione di più di 50 acquedotti, garantendo accesso all’acqua a oltre 58.000 persone.

Sin dalla loro nascita i messaggi pavimentali GreenGraffiti sono stati concepiti come uno strumento di comunicazione sostenibile: oltre ad essere realizzati con una pittura di origine alimentare e a non prevedere la produzione di alcun rifiuto, implementano la tecnologia di Pureti®, una miscela atossica e mangia-smog che permette ad ogni graffito di produrre la stessa quantità di ossigeno di un albero, contribuendo parallelamente alla riduzione di polveri sottili tossiche.
La rimozione dei GreenGraffiti viene eseguita grazie ad un getto d’acqua calda ad alta pressione, con un consumo idrico stimato pari a 120mila litri l’anno. Proprio per ridurre l’impatto di questa fase del processo produttivo è stata lanciata la collaborazione con Wami, con la partecipazione attiva alla costruzione di un acquedotto nel distretto di Rockwood in Sri Lanka, ed il conseguente allacciamento di 8 nuove reti domestiche che hanno contribuito a portare acqua corrente a 44 abitanti dell’area.

Grazie a questa partnership ogni campagna GreenGraffiti si propone dunque non solo come un modo diverso e sostenibile di comunicare, ma anche come uno strumento in grado di incidere positivamente sulla qualità della vita delle persone e delle comunità.

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